Otello

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Trama

 

Atto I

L'esterno del castello.

È sera, infuria un violento temporale. Gli ufficiali, i soldati e il popolo di Cipro assistono atterriti al difficile attracco della nave di Otello, il generale dell'Armata Veneta. Appena messo piede a terra, il Moro proclama la sua vittoria contro il nemico musulmano:

« Esultate! L'orgoglio musulmano

sepolto è in mar; nostra e del ciel è gloria! Dopo l'armi lo vinse l'uragano. »

(Otello, Atto I)

L'alfiere Iago – che nutre per lui un odio profondo – trae in disparte Rodrigo, un gentiluomo veneziano confidandogli il proprio odio per Cassio, l'ufficiale che usurpa il suo grado di capitano. Poi spinge Cassio a bere fino ad ubriacarsi. Rodrigo abbocca e provoca il rivale, i due si battono, l'ex governatore Montano si interpone per fermarli e viene ferito. Il clamore della zuffa fa accorrere Otello che punisce Cassio degradandolo. Sopraggiunge Desdemona. Il Moro ordina a tutti di allontanarsi e rievoca con lei i ricordi tumultuosi della sua vita e la nascita del loro amore. Una dolce notte li attende.

 

Atto II

Una sala terrena del castello.

Iago continua a tessere la sua tela: consiglia Cassio di rivolgersi a Desdemona, affinché interceda per lui presso il marito, e insinua a poco a poco in Otello il dubbio che fra il bell'ufficiale e la sua sposa sia nata una tresca. Ignara di tutto, Desdemona si rivolge ad Otello perorando con calore la causa di Cassio e inavvertitamente lascia cadere il prezioso fazzoletto che lo sposo le aveva donato come pegno d'amore. Iago lo raccoglie sottraendolo alla moglie Emilia, ancella di Desdemona. Quindi narra ad Otello di aver udito Cassio rivolgere in sogno parole d'amore a Desdemona e afferma di aver visto il fazzoletto di lei nelle mani dell'affascinante ufficiale. Al colmo dell'ira e della gelosia, il Moro giura di vendicarsi.

 

Atto III

La grande sala del castello.

Un araldo annuncia l'arrivo imminente della galea che reca a Cipro gli ambasciatori di Venezia. Otello incontra Desdemona, che ingenuamente torna a perorare la causa di Cassio, e le chiede di fasciargli la fronte col fazzoletto. L'imbarazzo della sposa, che si accorge di averlo perduto e non può esaudire la sua richiesta, e l'insistenza con cui ella torna a parlargli di Cassio, fanno esplodere la furia di Otello che, incurante delle lacrime della sposa, la insulta e la scaccia. Iago nel frattempo ha predisposto un colloquio con Cassio, allo scopo di fornire ad Otello una prova, all'apparenza inconfutabile, del tradimento. Il Moro assiste nascosto all'incontro dei due ufficiali e, pur non comprendendo tutte le parole, crede di capirne il senso: ode Cassio pronunciare il nome di Desdemona, lo vede sorridere compiaciuto e scorge nelle sue mani il fazzoletto della sposa, che Iago ha provveduto a far giungere nella dimora del giovane, ignaro di tutto. Mentre uno squillo di tromba e un colpo di cannone annunciano l'approdo della trireme veneziana, Otello, ormai certo dell'adulterio della moglie, decide con Iago come e quando ucciderla.

La sala si riempie di dignitari, gentiluomini e dame. Desdemona, in preda a un profondo turbamento, presenzia alla cerimonia accompagnata da Emilia. L'Ambasciatore della Repubblica Veneta reca un messaggio del Doge: Otello è richiamato a Venezia, Cassio sarà il suo successore a Cipro. Lodovico invita Otello a confortare la sposa in lacrime, ma il Moro, che legge nel dolore della sposa la conferma del tradimento, perso ogni controllo, l'aggredisce brutalmente: «A terra!!!... e piangi!...». Poi ordina a tutti i presenti, stupefatti e inorriditi, di andarsene, maledice Desdemona e, in preda ad una terribile crisi convulsiva, cade a terra tramortito. Mentre di fuori si inneggia al «Leon di Venezia», Iago constata con feroce ironia: «Ecco il Leone!».

 

Atto IV

La camera di Desdemona.

In preda a un triste presentimento, Desdemona si prepara per la notte assistita dalla fedele Emilia e intona un'antica canzone. Poi, prima di addormentarsi, recita un'Ave Maria. Otello entra da una porta segreta, si avvicina alla sposa e la bacia. Poi, quando Desdemona si sveglia, la invita a chiedere perdono al cielo per i suoi peccati poiché la sua morte è ormai vicina. La donna tenta disperatamente di difendersi ma viene soffocata dal marito con il suo cuscino. Emilia bussa alla porta ed entra appena in tempo per raccogliere le ultime parole della sua signora: «al mio signor mi raccomanda... muoio innocente...». Otello accusa Desdemona di tradirlo, ed Emilia gli rivela che Cassio ha ucciso Rodrigo. Alle grida di Emilia - «Otello uccise Desdemona!» - accorrono tutti gli ospiti del castello. Iago fugge inseguito dai soldati, dopo che la moglie ha smascherato davanti a tutti l'inganno del fazzoletto. Ora tutto è chiaro: Otello si trafigge col pugnale sul corpo della moglie e muore baciandola un'ultima volta.

Programma e cast

Otello Francesco Meli
Dedsdemona Francesca Dotto
Jago Luca Micheletti

 

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
direttore Myung-Whun Chung
maestro del coro Alfonso Caiani
regia Fabio Ceresa

 

Per la serata inaugurale di mercoledì 20 novembre 2024 è previsto il black tie

Teatro La Fenice

Fondato nel 1792, il Teatro La Fenice è stato nell’Ottocento sede di numerose prime assolute di opere di Rossini (Tancredi, Sigismondo,Semiramide), Bellini (I Capuleti e i Montecchi,Beatrice di Tenda), Donizetti (Belisario, Pia de’ Tolomei, Maria de Rudenz), Verdi (Ernani, Attila,Rigoletto, La traviata, Simon Boccanegra). 



Anche nell’ultimo secolo grande è stata l’attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali quali The Rake’s Progress di Stravinskij, The Turn of the Screw di Britten, L’angelo di fuoco di Prokofiev, Intolleranza di Nono, Hyperion di Maderna e recentemente Entführung im Konzertsaaldi Kagel, Medea di Guarnieri, Signor Goldoni di Mosca, Il killer di parole di Ambrosini. 



Con una capienza di mille posti, un’ottima acustica (ulteriormente migliorata dopo la recente ricostruzione seguita al devastante incendio del 1996), un’orchestra e un coro stabili di 98 e 66 elementi, un ampio pubblico internazionale che si aggiunge all’assiduo pubblico locale, la Fenice si pone tuttora come centro produttivo di primaria importanza, con più di cento recite d’opera all’anno, un’importante stagione sinfonica affidata a direttori di calibro internazionale (ricordiamo le frequenti collaborazioni con Myung-Whun Chung, Riccardo Chailly, Jeffrey Tate, Vladimir Temirkanov, Dmitrij Kitajenko, i cicli integrali delle sinfonie di Beethoven, Schumann, Brahms, Mahler e l’attenzione al repertorio contemporaneo, in particolare veneziano, con Nono e Maderna), spettacoli di balletto e concerti di musica da camera. 



La sala, di proprietà del Comune di Venezia, è gestita dalla Fondazione Teatro La Fenice, un ente di diritto privato che conta tra i suoi soci lo Stato italiano, la Regione del Veneto, il Comune di Venezia e numerosi soggetti pubblici e privati, che utilizza per le sue attività anche il Teatro Malibran, ex Teatro di San Giovanni Grisostomo, attivo dal 1678. 


Sovrintendente della Fondazione è attualmente Cristiano Chiarot, direttore artistico Fortunato Ortombina, direttore musicale principale Diego Matheuz, maestro del coro Claudio Marino Moretti.

 

Trasporti

vaporetto 
dal Tronchetto - linea 2 
direzione Rialto, San Marco e Lido 

da Piazzale Roma e dalla Stazione dei treni ‘Santa Lucia’- linea 1 o linea 2 
direzione Rialto, San Marco e Lido 

se sei sulla linea 1, scendi a Rialto; Sant’Angelo, San Samuele o San Marco (Vallaresso) s
e sei sulla linea 2, scendi a Rialto o San Marco (Vallaresso) 


dall’Aeroporto ‘Marco Polo’ di Venezia - servizio pubblico Alilaguna
se sei sulla ‘linea arancio’, scendi a Rialto 
se sei sulla ‘linea blu’, scendi a San Marco (Vallaresso)

 

Parcheggi

Ricordiamo che a Venezia si può arrivare con l’auto ma che in città non viene consentito il transito di auto, biciclette e motorini. 

 

Entrate 

ci sono due differenti tipologie di entrate: 
- l’entrata degli artisti con servizio di portineria, riservata al personale dipendente e agli artisti stessi; 
- l’entrata principale dalla quale hanno accesso il pubblico pagante


Ascensori 

Palchi, Galleria e Loggione si possono raggiungere con gli ascensori

Accesso per i disabili 

Il Teatro è accessibile secondo normativa. 

Ufficio stampa Teatro La Fenice
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